“Pensare che l’arte sia materia per esperti del settore sarebbe come confinarla in territori inaccessibili, significherebbe dire che solo pochi geneticamente eletti siano predisposti alla sua comprensione. Ma non è così: chi la frequenta,  chi la prende a pretesto, chi gioca con l’arte sa a quale immenso giacimento  di conoscenze, relazioni e connessioni essa predisponga. Considerala come punto di partenza un “pretesto” ideale con cui i bambini e i ragazzi possano “ascoltare” la loro voglia di sperimentare, di costruire, comprendere il loro bisogno irrefrenabile di fare, toccare, esprimersi e osare, valutare l’importanza dell’ ambiente e delle relazioni. E’ uno strumento educativo attivo, va in profondità, predispone a ragionare e decidere, invita ad esercitarsi continuamente ed è nell’ indefinita ripetizione di questo esercizio di attenzione ed intelligenza che si compie il vero sviluppo” (Maria Montessori).

  • Riscoprire la manualità e la capacità di progettazione autonoma come possibilità creativa di risoluzione delle difficoltà
  • colorare di una tonalità affettiva gli oggetti costruiti, riflettere sull’uso e sul consumo dei materiali
  • valorizzare le relazioni interpersonali introducendo la dimensione ludica come catalizzatrice della comunicazione adulto/bambino
  • progettare  percorsi di approfondimento didattico
  • dare visibilità all’esterno del processo compiuto organizzando momenti collettivi (mostre, esposizioni, feste…) e producendo materiali didattici.
  • Docenti della Scuola Primaria e dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo  “Dalmazio Birago” – Passignano S/T e della Scuola dell’Infanzia del   Circolo Didattico di Magione

Mauro Speraggi – pedagogista, presidente ED.ARTEBAMBINI (Associazione Attività Educative, Via del Gandolfo, 5G 40053 Bazzano BO)

– Febbraio 2015 (11 – 12, n° 2 incontri da tre ore)

METODOLOGIA EDUCATIVA DEL CORSO    (come quella del progetto 2013/14)

Le proposte sono ispirate al metodo di educazione attiva e intendono offrire la possibilità e l’opportunità di misurarsi con il “reale” costruendo un clima di ricerca che vede nella sperimentazione la riscoperta del piacere di apprendere. Imparare facendo può essere la sintesi delle proposte formative che suggeriscono alla  scuola e agli insegnanti le modalità di integrare le aree disciplinari con esperienze dirette che favoriscano metodologie di valorizzazione della scoperta e della complessità .Il laboratorio è lo strumento privilegiato per confrontarsi sulle teorie, per integrare il linguaggio simbolico dei libri di testo attraverso momenti di operosità creativa che esaltino la progettualità a scapito dello stereotipo, che inducano alla cooperazione e al confronto attraverso modalità diversificate di risoluzione dei problemi. Quale maggior accesso alle conoscenze se non quello che si conquista con le mani, con il corpo, con il passaggio poroso da una disciplina all’altra, con l’osservazione diretta delle cose e dei risultati raggiunti. I progetti intendono integrarsi con il programma curricolare e porsi come l’inizio di un percorso di ricerca-azione che ogni singola classe potrà autonomamente proseguire.

Le proposte sono ispirate al metodo di educazione attiva e intendono offrire la possibilità e l’opportunità di misurarsi con il “reale” costruendo un clima di ricerca che vede nella sperimentazione la riscoperta del piacere di apprendere. Imparare facendo può essere la sintesi delle proposte formative che suggeriscono alla scuola e agli insegnanti le modalità di integrare le aree disciplinari con esperienze dirette che favoriscano metodologie di valorizzazione della scoperta e della complessità .Il laboratorio è lo strumento privilegiato per confrontarsi sulle teorie, per integrare il linguaggio simbolico dei libri di testo attraverso momenti di operosità creativa che esaltino la progettualità a scapito dello stereotipo, che inducano alla cooperazione e al confronto attraverso modalità diversificate di risoluzione dei problemi. Quale maggior accesso alle conoscenze se non quello che si conquista con le mani, con il corpo, con il passaggio poroso da una disciplina all’altra, con l’osservazione diretta delle cose e dei risultati raggiunti. I progetti intendono integrarsi con il programma curricolare e porsi come l’inizio di un percorso di ricerca-azione che ogni singola classe potrà autonomamente proseguire.